Gli abbattimenti affrettati non servono allo scopo
L’Ordinanza sulla caccia adottata in tutta fretta con valori soglia definiti in modo arbitrario e la conseguente autorizzazione a eliminare a livello nazionale interi branchi si sono rivelate mosse poco ponderate e dalle conseguenze preoccupanti. Il lupo, una specie protetta dalla legge, è stato degradato a parassita e persino i branchi che perlopiù non avevano creato problemi sono diventati passibili di decimazione o addirittura eliminazione. Nei due mesi di questa prima regolazione proattiva sono così stati abbattuti circa 50 lupi e tutti i componenti di almeno due branchi.
I fatti: le predazioni sono in calo, la protezione delle greggi funziona
La statistica delle predazioni aggiornata a fine 2023 conferma che la protezione delle greggi funziona. Nel Canton Grigioni le predazioni di animali da reddito sono diminuite di quasi il 50 per cento, nel Canton Glarona di circa l’80 per cento (v. allegato). Solo cinque dei capi grigionesi erano stati uccisi dai 23 lupi dei quattro branchi per i quali era stata emanata un’autorizzazione di abbattimento. Dei 39 animali da reddito predati nella Nanztal, in Vallese, soltanto sette erano protetti, sebbene la protezione delle greggi fosse stata classificata come ragionevolmente realizzabile. Ciò nonostante, tutti i cinque lupi del branco presente nella valle avrebbero dovuto essere abbattuti. Alla luce di questi provvedimenti, che andavano oltre ogni proporzionalità, le organizzazioni di protezione della natura sono intervenute per statuire un esempio e per i casi particolarmente controversi chiedendo alla giustizia di pronunciarsi sulla legittimità di determinate decisioni di abbattimento. I fatti parlano chiaro: oltre l’80 per cento delle predazioni in Svizzera continua ad avvenire in greggi non protette e circa l’80 per cento delle perdite di capi durante l’estivazione non è riconducibile al lupo.
La soluzione: un’ordinanza equilibrata e un’attuazione proporzionata
Questi fatti sono in netto contrasto con gli eccessi verificatisi durante la caccia invernale al lupo in procinto di concludersi: politici che si mettono in evidenza accanendosi contro un animale protetto, appostamenti con esche, auto e visori notturni e persino l’abbattimento per errore di un cane di protezione. Grottesco pure per il fatto che proprio ora la Confederazione semina incertezza fra tutte le parti interessate per il finanziamento del programma nazionale a favore dei cani di protezione della greggi, programma che si è dimostrato molto valido. Viene accettato un masaico cantonale che svantaggia i proprietari di animali.
I possibili danni rilevanti causati dal lupo devono poter essere ridotti proattivamente tramite la regolazione, su questo sono tutti concordi e così è anche previsto dalla Legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (LCP). La LCP, tuttavia, si fonda sulla proporzionalità, sul rispetto del lupo quale parte integrante dell’ecosistema forestale e sull’ulteriore rafforzamento della protezione delle greggi. È dunque ora che il Dipartimento dell’ambiente elabori nel quadro della procedura di consultazione ordinaria 2024 un’ordinanza sulla caccia che sia basata sui fatti, sia in linea con gli impegni nazionali e internazionali nel campo della protezione delle specie e offra soluzioni ampiamente condivise per la gestione del lupo.
Maggiori informazioni:
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Pro Natura & WWF Svizzera
Silvia Gandolla, associata scientifica
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Comunicato stampa congiunto:
BirdLife Svizzera
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