02.07.2024

L’Ordinanza sulla caccia si concentra sulla lotta invece di favorire la coesistenza

Il progetto di Ordinanza sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (OCP) è unilateralmente volto all’abbattimento, non tiene conto della prassi di protezione delle greggi ed è incompatibile con il diritto superiore. Nel quadro della procedura di consultazione indetta a posteriori che si concluderà il 5 luglio, le organizzazioni di protezione della natura ricordano che l’obiettivo avrebbe dovuto essere la promozione della coesistenza con il lupo e il castoro, e avanzano proposte concrete in questo senso.

La prevista modifica dell’OCP disciplina nel dettaglio la lotta al lupo e al castoro invece di promuovere la coesistenza tra animali selvatici ed essere umano. Nonostante alcuni miglioramenti specifici, come l’introduzione di disposizioni vincolanti per la salvaguardia dei corridoi faunistici d’importanza nazionale, il quadro complessivo resta deludente. Le organizzazioni di protezione della natura Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzera chiedono di apportare correttivi.

Castoro inutilmente nel mirino, potenziale ecologico del lupo ignorato

Dopo quello del lupo, l’OCP vuole rendere possibile anche l’abbattimento proattivo del castoro, una decisione non conforme alla legge, insostenibile e inutile, visto che i territori «liberati» dalla presenza del castoro sono rapidamente ricolonizzati. Oltretutto, nei Cantoni la prevenzione dei conflitti con il grande roditore si è ormai consolidata senza che sia mai stato necessario ricorrere ad abbattimenti.
Per quanto riguarda il lupo, il ritiro della Confederazione dal programma di protezione delle greggi è ingiustificato e non tiene conto della realtà sul campo. Il suo ruolo è fondamentale e rinunciandovi rischia di creare un mosaico di soluzioni cantonali e lacune irresponsabili nell’indispensabile protezione delle greggi. Con la nuova OCP, la Confederazione trascura pure il potenziale ecologico del lupo per la salute del bosco. Lo stato delle foreste dovrebbe essere sempre incluso nelle riflessioni quando si tratta di decidere se intervenire o meno sulla popolazione di lupi.

Serve più obiettività

In materia di gestione del lupo, la nuova Ordinanza crea una considerevole incertezza in termini di compatibilità con il diritto superiore. Nessuno contesta la possibilità di procedere a una regolazione proattiva in presenza di una minaccia di danni rilevanti. L’OCP deve però attenersi al diritto superiore e alle basi scientifiche: soltanto se la minaccia di danni rilevanti è plausibile e non può essere impedita con interventi meno incisivi, se le misure ragionevolmente esigibili di protezione delle greggi sono state adottate e se l’intervento regolatorio non mette a repentaglio la popolazione locale di lupi si può procedere all’abbattimento proattivo. Come ha ribadito a più riprese il Consigliere federale Albert Rösti, l’abbattimento di interi branchi può essere autorizzato unicamente se costituiscono un pericolo per gli animali da reddito, l’essere umano o eccezionalmente la fauna selvatica. Altrimenti no.

Una gestione del lupo motivata scientificamente, conforme alla legge e nell’interesse dell’agricoltura di montagna è possibile. Nel loro parere in risposta al testo posto in consultazione, le organizzazioni di protezione della natura spiegano come fare.

Ulteriori informazioni

Contatto

Pro Natura: Serena Britos Wiederkehr, responsabile comunicazione Pro Natura Ticino, tel. 091 835 57 67, @email