Interventi naturalistici alla palude della Bedrina
Situata sul confine comunale tra Prato e Dalpe la "Bedrina" è la palude alta più conosciuta del Cantone. Deve la sua rinomanza ad uno straordinario valore naturalistico e scientifico, la cui conservazione richiede tuttavia interventi di valorizzazione e cura naturalistica. Si tratta in particolare di mantenere la diversità di ambienti diversi, minacciata dall'interramento e dall'avvento del bosco, accelerati da precedenti interventi umani.
La gestione naturalistica, avviata in settembre, e conclusa, per quanto concerne il 2003, nei giorni scorsi, fa capo ad un piano quinquennale. La Confederazione e il Cantone ne assumono i costi, Pro Natura Ticino l'esecuzione. Il piano interviene su due assi: il primo, quello della gestione ricorrente, comprende in particolare il taglio della vegetazione e l'asportazione dello strame, necessari per garantire la sopravvivenza delle specie più sensibili e minacciate delle paludi. Tra esse figura anche la rosolida, una piccola pianta carnivora che alla Bedrina si trova a suo agio come in altre paludi alte. Il secondo asse d'intervento consiste invece in interventi unici che intendono ricreare ambienti diversificati, minacciati o rari, in particolare gli ambienti umidi. In tal senso sono state ricreate 5 nuove pozze in cui a primavera affiorerà l'acqua: esse sono indispensabili, ad esempio alle libellule, di cui, alla Bedrina, ne sono state finora rilevate una decina di specie diverse.
I lavori di gestione riprenderanno nell'agosto del 2004 con lo sfalcio delle parti della palude su cui quest'anno non si è ancora intervenuti e culmineranno nel 2007 con la conclusione di questo primo piano quinquennale.