Bacino di Palagnedra
Politica ambientale

Certificazione ecologica dell'energia: un'opportunità

La certificazione è lo strumento di mercato per eccellenza per promuovere la corrente ecologica che i consumatori richiedono per la sua miglior qualità, onorandola con un miglior prezzo. Dai risvolti complessi, essa si affianca agli strumenti promozionali statali e li completa. Ecco come funziona e quali sono le sue opportunità per il Ticino.

La certificazione ecologica della corrente avviene su base volontaria su richiesta dei produttori e/o dei rivenditori. I produttori devono garantire che la produzione di una quantità definita di corrente rispetti una serie di criteri qualitativi(verificati periodicamente da certificatori professionisti); i rivenditori, a loro volta, possono smerciare quale ecocorrente al massimo la quantità certificata come tale presso i produttori dai quali la ritirano (verificata annualmente sulla scorta delle relazioni commerciali e delle transazioni di corrente). Per l'ecocorrente da centrali idroelettriche la produzione, non pronosticabile per via delle sue fluttuazioni, supera solitamente le vendite e solo eccezionalmente le uguaglia. 
Contrariamente al marchio bio, la corrente ecologica, in quanto a qualità del prodotto, non dipende dal tipo di produzione. La certificazione descritta è quindi il solo sistema per promuoverla: essa viene praticata con cura dagli istituti di certificazione che non possono permettersi di mettere in gioco la loro credibilità, pena la loro propria sopravvivenza. 
La certificazione volontaria sfrutta i meccanismi del mercato senza gravare sulla collettività; essa favorisce la sensibilizzazione di produttori e consumatori verso una miglior prestazione ambientale e garantisce una qualità nettamente migliore che ad es. la corrente promossa con la remunerazione dell'immissione in rete a prezzo di costo (RIC, che peraltro comprende, per legge, il plusvalore ecologico della corrente che quindi non può più essere venduta a prezzo maggiorato).

Quali marchi di qualità ci sono e cosa li differenzia

Ci sono numerosi marchi di qualità per la corrente rinnovabile e quella ecologica; i più noti in Svizzera sono quelli di naturemade e del TüV (Technischer Überwachsungsverein, Germania). Una perizia comparativa dei principali marchi, esperita nel 2009 da PriceWaterHouseCooper a livello mondiale mostra che essi differiscono nettamente in quanto ai criteri e attesta a naturemade un buon livello da ogni punto di vista e il miglior livello in assoluto per quanto concerne l'energia idroelettrica. Il TüV ad es. non richiede alcun rilascio di deflussi minimi e nessuna mitigazione delle oscillazioni artificiali dei deflussi. 
I certificati per i marchi ecologici non vanno confusi con quelli di origine che attestano solo il tipo di produzione (ad esempio idroelettrico o solare) senza specificarne oltre le qualità. 

Il marchio naturemade con le sue due qualità basic e star

Il marchio di qualità naturemade presenta due livelli: 

  • naturemade basic è energia rinnovabile (rispetta pertanto il clima),
  • naturemade star è ecoenergia (oltre al clima rispetta anche l'ambiente, in particolare gli ecosistemi, ma garantisce ad es. anche che non insorgano molestie).

Il certificato si basa su criteri scientifici imperniati sui bilanci energetici e il carico ambientale specifico di ogni sistema certificato (idroelettrico, eolico, solare, biomassa e altri per la produzione di corrente elettrica come pure di calore e di freddo). La vendita di corrente certificata innesca un meccanismo di promozione a favore di nuovi impianti rinnovabili ed ecologici (la vendita di energia basic deve comprendere almeno il 5% di star). 
Il marchio viene riconosciuto dall'Associazione per un'elettricità ecocompatibile di cui fanno parte i produttori (3 seggi in Comitato), i rivenditori (pure 3 seggi) i grandi e i piccoli consumatori (2 seggi) e le associazioni ambientaliste (2 seggi). 

I criteri di qualità per la corrente ecologica d'origine idraulica 

La produzione di ecocorrente naturemade star d'origine idraulica deve garantire

  • deflussi minimi sufficienti,
  • una mitigazione sufficiente delle oscillazioni dei deflussi ("deflussi massimi"), 
  • una configurazione degli impianti che ne mitiga l'impatto (es. migrazione dei pesci) e
  • il trasporto solido nei fiumi.

Oltre al rispetto dei citati criteri - corrispondenti grossomodo al livello delle nuove concessioni idroelettriche in Svizzera - l'ecocorrente d'origine idraulica alimenta un fondo per finanziare misure di miglioramento ecologico, ad es. rinaturazioni. Vi contribuiscono i produttori con 0,1 centesimi per kWh prodotto e certificato e i fornitori con 0,9 centesimi per kWh certificato ed effettivamente venduto (in tutto 7 milioni di franchi fino al 2009). 

Da cosa nasce la domanda? E da cosa l'offerta?

I clienti privati richiedono l'ecocorrente pagandola ad un prezzo maggiorato solitamente per motivi ideali, le aziende per motivi d'immagine e per migliorare i loro bilanci ambientali (con l'ecocorrente viene ad es. riconosciuta una diminuzione di emissioni di CO2). 
I produttori la offrono perché spuntano prezzi più alti e per motivi d'immagine, soprattutto per trattenere clienti interessanti al momento in cui la liberalizzazione del mercato permetterà a ogni privato di acquistare la corrente da chi vuole (questo movente fu decisivo per la creazione del marchio nel 1999/2000!). 

Opportunità per il Ticino 

Le opportunità in Ticino sono le stesse dalle quali nascono la domanda e l'offerta. Ad esse si aggiunge, in un'ottica a più lunga scadenza, l'interesse pubblico a mitigare l'impatto delle centrali idroelettriche sui fiumi e i paesaggi senza perdite, se non addirittura con guadagni finanziari. Quando nel 1982 il Gran Consiglio ticinese impose l'aumento dei deflussi con la conseguente perdita di produzione del 2%, OFIMA e OFIBLE, disposte ad accettare l'1% al massimo, richiesero al Cantone un risarcimento danni di 20 milioni di franchi. Un aumento minimo del prezzo di vendita, se allora il mercato avesse onorato questa prestazione ecologica, avrebbe risolto il problema. Alcune aziende puntano tutto sulla certificazione naturemade star in vista dell'apertura dei mercati. In particolare l'ewz (Azienda elettrica della Città di Zurigo) vorrebbe certificare col tempo tutte le sue centrali idroelettriche con naturemade star e ha fatto eseguire uno studio comparativo dei costi per procedere su questa via. Un tale esame per il Ticino sarebbe oltremodo interessante. 

Luca Vetterli, Pro Natura